matthew-ansley-1189637-unsplash

Il rischio di recidiva degli ex detenuti jihadisti europei – CTC Sentinel

A cura di START InSight

Una recente analisi pubblicata dal CTC Sentinel, la rivista del Combating Terrorism Center di West Point (July 2020, Volume 13, Issue 7) pone l’attenzione sul tema della pericolosità dei detenuti per reati connessi al jihadismo e al terrorismo di matrice islamica al termine della loro pena.

Dallo studio, condotto dai ricercatori Robin Simcox e Hannah Stuart, emerge che, sebbene la recidiva del terrorismo interessi meno del 5% dei terroristi condannati e poi rilasciati, anche un piccolo numero di recidivi costituisce una minaccia molto seria nel breve e nel lungo termine.

Lo studio, che ha utilizzato due data-base creati dagli autori, fa luce sulla natura e sull’entità della minaccia dei detenuti jihadisti e degli ex-detenuti. Accanto ai dati quantitativi relativi all’attività terroristica in Europa, una nuova analisi qualitativa – che analizza 12 complotti o attacchi terroristici che hanno coinvolto ex-detenuti jihadisti – aiuta a spiegare la natura della minaccia, evidenziando che sia i soggetti che aderiscono a un percorso di rinuncia alla violenza jihadista (spesso indicata impropriamente come “de-radicalizzazione”) sia quelli che invece hanno continuato a mantenere una posizione radicale sono stati coinvolti in tali attacchi. Un’adesione che si è spesso manifestata attraverso azioni violente contro le forze della polizia o le guardie carcerarie.

Ciò che lo studio ha messo in ulteriore evidenza è l’impatto della cosiddetta “ri-adesione” o della recidiva del terrorismo. Laddove i dati hanno consentito la condotta di un’analisi attendibile, è stato riscontrato un tempo medio di adesione all’azione violenta (recidiva) dopo la scarcerazione di tre anni e nove mesi, con una mediana di due anni e sei mesi (caso studio: Belgio). Una seconda attività di analisi del fenomeno, relativa al Regno Unito (periodo 1998-2015), fornisce un interessante caso studio di tipo quantitativo sulla recidiva e sulla “ri-adesione”. I dati raccolti e analizzati dagli autori supportano le valutazioni riscontrate nello studio sul Belgio, confermando una bassa recidiva tra i condannati per terrorismo nel Regno Unito.

Tuttavia, includendo nello studio i soggetti con precedenti penali per comportamento criminale riconducibile all’estremismo ma non al terrorismo, il tasso di recidiva tra i detenuti jihadisti / rilasciati  – e la conseguente incidenza della minaccia – è sensibilmente più elevato.

Vai all’articolo originale: Link CTC Sentinel Vol. 13, Issue t, July 2020




There are no comments

Add yours