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Dambruoso: “Jihad. La risposta italiana al terrorismo: le sanzioni e le inchieste giudiziarie”

Con storie di foreign fighters in Italia

di Claudio Bertolotti

Recensione dell’ultimo libro di Stefano Dambruoso

Autore: Stefano DAMBRUOSO
Editore: DIKE Giuridica Editrice
Anno: 2018
Pagine: 231
Prezzo: € 18,00

Terrorismo e terroristi nel nome di un’ideologia violenta che oggi prende il nome di Stato islamico, ma che va ben oltre i confini di quello che furono i territori sotto il controllo del gruppo terroristico che dalla Siria e dall’Iraq ha disseminato la violenza in tutto l’arco mediorientale e del Nord Africa, sino all’Europa, gli Stati Uniti e la Russia.

Il terrorismo è un fenomeno in continua evoluzione che necessita di costanti aggiornamenti, soprattutto sul piano giuridico. I terroristi contemporanei, che combattono per il gruppo del cosiddetto Stato islamico sono per lo più soggetti molto giovani, in prevalenza maschi tra i 18 e i 25 anni di età, di buon livello sociale e culturale e con notevole dimestichezza nell’utilizzo delle tecnologie informatiche.

Stefano Dambruoso, l’autore del libro, magistrato di lungo corso e conosciuto a livello internazionale per il suo impegno nella lotta al terrorismo jihadista, ha voluto trattare su più livelli il fenomeno dei foreign fighters, i combattenti jihadisti, e le misure giuridiche di contrasto al fenomeno del radicalismo religioso e del terrorismo jihadista partendo da un’analisi sociologica, necessaria per comprendere le novità prospettate agli operatori del settore sicurezza e gli analisti.

Chi sono e da dove vengono i foreign fighters? L’autore analizza il profilo del terrorista attuale al fine, in primo luogo, di comprendere e definire il livello di rischio che corre la nostra società e, in secondo luogo, di individuare le strategie di contrasto, prevenzione e de-radicalizzazione.

L’analisi comparativa utilizzata, e al tempo stesso stimolata, nel volume va ad arricchire le due parti che lo compongono.

La prima, divisa i tre capitoli presenta, nel primo, “La risposta dello Stato italiano alla minaccia jihadista”: la genesi e l’evoluzione della legislazione antiterrorismo italiana. Il secondo capitolo si concentra invece sulle misure di prevenzione del fenomeno della radicalizzazione jihadista, in particolare sulle nuove misure di prevenzione contenute nel Codice antimafia, sulle espulsioni per motivi di prevenzione del terrorismo e, infine, sul contrasto alla radicalizzazione, come nuova frontiera della prevenzione de jure condendo. In ultimo, il terzo capitolo è dedicato al ruolo, all’azione congiunta e coordinata e all’impiego del comparto intelligence, delle forze di polizia e della magistratura.

La seconda parte del volume, affronta la risposta europea alla minaccia jihadista, guardando con particolare attenzione ai casi di Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna.

Infine, le descrizioni inedite dei profili personali e delle storie vissute dai terroristi e dai foreign fighter italiani, inserite a fianco di ogni tipologia di casistica della giurisprudenza, contribuiscono a dare concretezza delle manifestazioni del terrorismo italiano, affondando e approfondendo le peculiarità individuali delle esperienze vissute dai protagonisti della violenza jihadista che minaccia lo Stato, le sue istituzioni e i suoi cittadini: un valore aggiunto che fa di questo volume un’opera unica e fondamentale.

Un libro destinato a un pubblico eterogeneo: fondamentale per i giuristi, magistrati ed avvocati, e per i tecnici, operatori delle forze di polizia e analisti, è al tempo stesso un’opera utile e piacevolmente fruibile per un vasto pubblico generalista interessato ad approfondire il fenomeno del radicalismo jihadista e della sua manifestazione violenta, il terrorismo.

Claudio Bertolotti




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