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02.02.2020, Streatham: attacco a Londra (START InSight)

di Chiara Sulmoni

Sudesh Amman, 19 anni, condannato nel 2018 per terrorismo e rilasciato da una settimana dopo aver scontato la pena della condanna inflittagli perchè colpevole di “possesso e diffusione di materiale estremista”. Lodava l’Isis sui social e inviava video di decapitazioni all’allora fidanzata di cui voleva uccidere i genitori perché li considerava “infedeli”.

Dopo l’attacco di London Bridge del 29 novembre 2019, un altro recidivo colpisce nel regno Unito il 2 febbraio 2020 e provoca il ferimento di tre persone per accoltellamento: era stato rilasciato da una settimana dopo avere scontato una pena per reati legati al terrorismo.

Tempestiva ed efficace la reazione della polizia che, a causa dell’evidente pericolosità del soggetto, lo pedinava a stretto contato. Il terrorista è stato eliminato dagli agenti sul luogo dell’attentato, Streatham High Road.

In Gran Bretagna è in corso la revisione delle misure anti-terrorismo con una stretta sulle durata delle pene (min. di 14 anni da servire per intero). Tuttavia, il problema come vediamo riguarda il post-release (e possibly anche la gestione in carcere, che può determinare una radicalizzazione più profonda). Il soggetto era sotto sorveglianza attiva, il che ha permesso agli agenti di intervenire in tempi rapidi, anche se resta da capire come abbia potuto pianificare l’attacco e quando si sarebbe potuto evitare (rischio zero non esiste). Elogio immancabile per l’abilità delle forze di sicurezza inglesi nel comunicare con il pubblico.